BARI - Tagliare i viveri ai tumori per curarli meglio. E per togliere i rifornimenti alla malattia occorre intervenire sulla sua angiogenesi, il processo di formazione di nuovi vasi che alimenta le cellule maligne, permettendo al sangue di affluire copioso nei tessuti tumorali.
All’Istituto Tumori di Bari il 14 marzo 2016 si è tenuto un simposio sull’angiogenesi con esperti di livello internazionale, organizzato dal direttore scientifico Giampietro Gasparini per presentare le sperimentazioni in atto anche all’Oncologico.
A esordire è stato Ruggero De Maria, direttore della cattedra di Patologia Generale della Università Cattolica di Roma e Presidente di “Alleanza contro il cancro”, presentando ilprogetto “genoma” per la terapia personalizzata dei tumori. Il programma “genoma” coinvolge direttamente l’Oncologico di Bari, dove i pazienti potranno essere trattati con “farmaci intelligenti” che agiscono sulla principale alterazione genetica responsabile della malattia: è la cosiddetta target therapy. Di bersagli terapeutici ha parlato anche Girolamo Ranieri, ricercatore dell’Istituto Tumori di Bari, nel suo contributo sulle “Mast Cells”. Invece le relazioni dei prof. Angelo Vacca e il prof. Domenico Ribatti dell’Università degli Studi di Bari hanno riguardato i dati delle importanti ricerche sull’angiogenesi svolte a Bari.
La sfida è dunque inibire l’angiogenesi, impedendo la formazione dei nuovi vasi che alimentano continuamente il tumore di sangue e sostanze nutritive. Per questo Federico Bussolino, direttore del laboratorio di Angiogenesi presso l’IRCCS Istituto Tumori di Candiolo e professore di Biochimica all’Università di Torino, ha relazionato sull’inibizione del “Vascular endothelial growth factor”, il principale fattore che stimola la proliferazione dei vasi sanguigni nei tumori ed è coinvolto nella crescita di vari tumori, tra cui il melanoma maligno. A chiudere il convegno Yihai Cao, direttore del laboratorio di Biologia Vascolare del prestigioso Karolinska Institute di Stoccolma. Ricercatore quotatissimo a livello europeo, Cao da anni collabora con il direttore scientifico dell’Oncologico Giampietro Gasparini. Una partnership che presto sarà portata anche all’Oncologico di Bari, che ormai guarda senza timori reverenziali ai centri dell’eccellenza europea nella lotta contro cancro.
All’Istituto Tumori di Bari il 14 marzo 2016 si è tenuto un simposio sull’angiogenesi con esperti di livello internazionale, organizzato dal direttore scientifico Giampietro Gasparini per presentare le sperimentazioni in atto anche all’Oncologico.
A esordire è stato Ruggero De Maria, direttore della cattedra di Patologia Generale della Università Cattolica di Roma e Presidente di “Alleanza contro il cancro”, presentando ilprogetto “genoma” per la terapia personalizzata dei tumori. Il programma “genoma” coinvolge direttamente l’Oncologico di Bari, dove i pazienti potranno essere trattati con “farmaci intelligenti” che agiscono sulla principale alterazione genetica responsabile della malattia: è la cosiddetta target therapy. Di bersagli terapeutici ha parlato anche Girolamo Ranieri, ricercatore dell’Istituto Tumori di Bari, nel suo contributo sulle “Mast Cells”. Invece le relazioni dei prof. Angelo Vacca e il prof. Domenico Ribatti dell’Università degli Studi di Bari hanno riguardato i dati delle importanti ricerche sull’angiogenesi svolte a Bari.
La sfida è dunque inibire l’angiogenesi, impedendo la formazione dei nuovi vasi che alimentano continuamente il tumore di sangue e sostanze nutritive. Per questo Federico Bussolino, direttore del laboratorio di Angiogenesi presso l’IRCCS Istituto Tumori di Candiolo e professore di Biochimica all’Università di Torino, ha relazionato sull’inibizione del “Vascular endothelial growth factor”, il principale fattore che stimola la proliferazione dei vasi sanguigni nei tumori ed è coinvolto nella crescita di vari tumori, tra cui il melanoma maligno. A chiudere il convegno Yihai Cao, direttore del laboratorio di Biologia Vascolare del prestigioso Karolinska Institute di Stoccolma. Ricercatore quotatissimo a livello europeo, Cao da anni collabora con il direttore scientifico dell’Oncologico Giampietro Gasparini. Una partnership che presto sarà portata anche all’Oncologico di Bari, che ormai guarda senza timori reverenziali ai centri dell’eccellenza europea nella lotta contro cancro.
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